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On 10/01/2017 09:18, Dario Cavedon wrote:
<blockquote
cite="mid:e9a93b2a-51fc-6351-d0d9-64e023783a49@gmail.com"
type="cite">
<pre wrap="">Un solo inciso sulla proposta di spezzarsi in più gruppi: IMHO la
comunità ha un suo senso quando è una comunità, un insieme di persone
diverse, in cui ognuno fa un suo piccolo (o grande) pezzettino,
insieme ad altri che fanno altri pezzettini. Paradossalmente, la
storia insegna che le idee migliori vengono quando si mettono insieme
persone diverse che fanno cose diverse. Credo che in questo momento,
con così poche persone attive, sia necessario unirsi e mettersi
insieme piuttosto che dividersi. Solo così possiamo mettere insieme al
meglio le energie e le conoscenze.
</pre>
</blockquote>
<br>
L'unione fa la forza, non ho alcun dubbio su questo punto. È
essenziale che i gruppi di lavoro di ubuntu-it imparino a dialogare
fra loro, a suggerire soluzioni reciprocamente e a condurre progetti
congiunti. Non metto in dubbio che questo sia un momento di
difficoltà per la comunità, che ha bisogno di più coesione e di una
guida autoritaria. Il mio dubbio è solo uno: non sono sicuro che
accorpare tanti <b>progetti</b> differenti in un solo <b>gruppo di
lavoro</b> sia la scelta vincente.<br>
Consideriamo per un attimo i due modelli opposti: un gruppo di
lavoro con tanti progetti [1] e 3-4 gruppi di lavoro con un progetto
ciascuno [2].<br>
<br>
Nel primo caso [1] deve esserci per forza di cause una suddivisione
dei compiti a "piramide": tante persone che svolgono tanti "lavori
di base" differenti, pochi che organizzano i vari progetti e una
ristrettissima cerchia di persone che supervisiona e amministra
tutti i lavori. In questo caso: <br>
- gli "amministratori" non possono amministrare XX progetti
differenti e allo stesso tempo far parte <b>attiva</b> di tutti i
lavori. Questo si traduce, nella pratica, in una stratificazione dei
ruoli in cui gli admin sono visti come "intoccabile punto d'arrivo",
quando in realtà dovrebbero essere i primi a svolgere i lavori
basilari e ad invogliare gli altri a partecipare, dando il buon
esempio.<br>
- al contempo coloro che svolgono il lavoro all'interno di un
singolo progetto mancano totalmente della visione d'insieme del
gruppo e non apprendono gli aspetti organizzativi/amministrativi del
gruppo.<br>
<br>
Nel secondo caso [2] non serve una suddivisione dei compiti a
piramide, dato che il progetto è unico per tutto il gruppo di
lavoro. Guardate il gruppo doc: i "livelli" dei suoi membri sono
ufficialmente 2 (editori+amministratori), ma nella realtà dei fatti
nel gruppo doc siamo tutti "editori". <i>Tutti si occupano di tutto</i>.
Esiste una sola differenza sostanziale: gli admin possono anche
modificare quelle poche righe che ad ogni rilascio dobbiamo
aggiornare su Launchpad, tutto qui. Questo tipo di organizzazione ci
permette di gestire in maniera assai dinamica il progetto: capita a
tutti di avere periodi in cui non si può collaborare, ma dato che
"tutti fanno tutto" il progetto non si ferma mai.<br>
<br>
Non sto suggerendo di separare le persone, sto solo suggerendo di
gestire i progetti in maniera differente. Non manca certo il lavoro
da fare, manca l'organizzazione. Secondo me, il vero problema è che
non si organizzano mai delle riunioni di tutta la comunità. Ad
esempio, il gruppo doc deve poter dialogare con i gruppi ask, forum
e irc per sapere quali sono le aree più critiche di supporto, in
modo da poter aggiornare la documentazione di conseguenza. Al
contempo coloro che forniscono supporto possono rimandare gli utenti
ad una documentazione più mirata. Il gruppo SocialMedia può dare una
mano al gruppo IRC con l'auto-promozione, mentre il gruppo IRC può
cercare le persone giuste da mandare nei vari gruppi di lavoro.
Questo, secondo me, dovrebbe essere il modo con cui una comunità
dialoga e cresce in modo costruttivo. IMHO non serve unire tanti
progetti in un solo gruppo, piuttosto serve far collaborare i gruppi
di lavoro tra loro, in modo da unire <b>tutta</b> la comunità.<br>
<br>
Almeno, così la penso io <span class="moz-smiley-s1"><span>:-)</span></span><br>
<br>
Ciao<br>
Alessandro<br>
<pre wrap="">_______________________________________________
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<br>
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