[Lista-Gruppi] Partecipazione anonima ad Ubuntu

[Paolo Sammicheli]

Alle 22:08 del 24/9/2010, Giuseppe Terrasi ha scritto:
> Rispetto alle due categorie che ho citato prima i dubbi rimangono.
> Per motivi lavorativi potrei un pò capirlo. Un pò però. Uno che si dichiara
> facente parte di Ubuntu-it non sta dicendo di avere la tessera di un
> sindacato.
> Quali potrebbero essere i problemi che potrebbe incontrare?

Innanzitutto uno potrebbe lavorare per aziende che considerano Ubuntu, o il software 
libero, un concorrente, e rischiare il posto di lavoro o quantomeno la carriera. 

Ci sono dei lavori (o incarichi pubblici) poi in cui hai da essere imparziale, e 
dichiare una simpatia per Ubuntu o il software libero potrebbero mettere in cattiva luce 
qualsiasi tua decisione. Ad esempio chi lavora negli uffici acquisti delle grosse 
aziende.

È capitato anche di dover correggere il campo professione di un intervistato di 
DietroLe5 perché non aveva avuto la liberatoria a rivelare nella nostra intervista il 
nome della sua azienda. Le multinazionali richiedono ai propri dipendenti, specie se 
dirigenti, le liberatorie dell'ufficio relazioni esterne quando appaiono in pubblico, 
specie negli ambiti in cui opera l'azienda stessa.

E non abbiamo discusso ancora dei personaggi pubblici. Essere noto per un fatto di 
cronaca nera, ad esempio, non ti dà il sacrosanto diritto di non essere riconosciuto?

Riguardo i minori, perdonami ma le tue obiezioni sono un po' semplicistiche. Sono alla 
ribalta della cronaca casi di violenze in ambienti e persone insospettabili.

E poi anche adesso è così: chiunque può registrarsi con un nome falso, non andiamo a 
chiedergli i documenti. Non si tratta di introdurre regole nuove, si tratta di 
documentare un'opportunità che già esiste a vantaggio di chi ne avesse bisogno 
legittimamente.

Ciao
-- 
Paolo Sammicheli
EMail: xdatap1(at)ubuntu.com
https://launchpad.net/~xdatap1
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