[Newsletter italiana] Newsletter italiana, n. 12 del 2023

La newsletter settimanale della comunità italiana newsletter-italiana a liste.ubuntu-it.org
Mar 4 Apr 2023 07:12:18 BST


Questo è il numero 12 del 2023, riferito alla settimana che va da lunedì 27
marzo a domenica 2 aprile. Per qualsiasi commento, critica o  lode,
contattaci attraverso la mailing list (
http://liste.ubuntu-it.org/cgi-bin/mailman/listinfo/facciamo-promozione )
del gruppo promozione ( http://wiki.ubuntu-it.org/GruppoPromozione ).
Per la versione in linea della newsletter, consultare la  seguente pagina (
http://wiki.ubuntu-it.org/NewsletterItaliana/2023.012 ).

= Notizie da Ubuntu =

== Arresti lenti in Ubuntu? Si è scoperta la causa ==
A volte capita che quando si esegue l'arresto di sistema (o si esegue il
comando sudo shutdown now), Ubuntu ci impieghi un eternità per spegnersi
definitivamente. Ed è un aspetto alquanto irritante. Per questo motivo la
comunità ha incominciato ad indagare in merito a questo fastidioso problema
e si è subito scoperto il colpevole di tutto ciò: il demone snap. Durante
la fase di spegnimento, basta schiacciare il tasto Esc della tastiera, e il
messaggio che appare è il seguente: A stop job is running for Snap Daemon
(57s/1min 30)
Al momento non vi è una cura definitiva per il seguente problema, però è
possibile applicare un semplice trucco che è quello di ridurre il timeout
del demone snap da 90 a 30 secondi, evitando così di guardare
inesorabilmente lo schermo che aspetta di spegnersi. Per fare ciò, basterà
aprire una finestra di terminale e modificare il file con il proprio editor
di testo preferito:
/etc/systemd/system.conf
occorre, trovare la linea: #DefaultTimeoutStopSec=90s e rimuovere il # se
presente all'inizio della riga. Una volta fatto questo, modificare =90s con
il valore desiderato, ad esempio =30s. Salvare le modifiche e il gioco è
fatto! Naturalmente questa guida non è una soluzione ufficiale però
permette di evitare degli arresti lenti del proprio sistema.
Fonte:  omgubuntu.co.uk (
https://www.omgubuntu.co.uk/2023/03/fix-ubuntu-slow-shutdowns-snap-daemon )

== Come creare un ambiente remoto per VSCode ==
Gli sviluppatori adorano utilizzare  Visual Studio Code (
https://it.wikipedia.org/wiki/Visual_Studio_Code ) (VSCode) per tanti
motivi, in primis naturalmente per la sua flessibilità e in secundis per il
suo perfetto equilibrio tra funzionalità e velocità. VSCode è una scelta
popolare tra gli sviluppatori che utilizzano Linux, ma anche per gli utenti
che utilizzano altri sistemi come, Windows o Mac, che molto spesso cercano
modi per utilizzare VSCode con un ambiente Linux tramite la
virtualizzazione. Questo naturalmente può rappresentare una sfida. Infatti,
ci sono alcuni motivi per utilizzare un ambiente Linux con VSCode, che
possono andare dal mantenere l'ambiente della propria macchina host molto
più pulito e isolato (che sia su un server o su una macchina virtuale
Linux) invece di usarlo all'interno del proprio ambiente di lavoro. Ancora,
molti progetti software devono essere creati ed eseguiti in Linux. A tal
proposito per i dispositivi Apple, viene in soccorso  Multipass (
https://multipass.run/?_ga=2.159977594.635881818.1680451540-1348201109.1680035253
) un software che semplifica ogni aspetto della gestione e del lavoro con
le macchine virtuali. In sostanza, permette l'esecuzione di container
Docker su sistemi macOS, Windows o Linux, in modo da aggirare le
limitazioni imposte dal recente hardware e software, fornendo
un'interfaccia a riga di comando semplificata ed eliminando il sovraccarico
di lavoro derivante dal lavoro con le macchine virtuali.
Entriamo ora nel dettaglio e vediamo come installarlo su una VM scomponendo
il lavoro da fare in tre fasi:
 * Generare le chiavi SSH per autenticare la comunicazione tra la VM e
lhost - Per generare una nuova coppia di chiavi, basterà eseguire il
seguente comando:
ssh-keygen -t rsa
 Premere Invio per selezionare la posizione in cui salvare la chiave,
quindi inserire una passphrase per la nuova coppia di chiavi (o premi Invio
per saltare). Prendere nota della posizione del file {{{id_rsa.pub}}}
generato. Se invece si dispone già di una chiave SSH e desideri utilizzarla
per questa macchina, salta pure questo passaggio.
 * Creare lambiente di sviluppo e associarlo alla coppia di chiavi -
Supponendo che tu abbia già installato Multipass, il tuo prossimo passo
sarà creare una nuova macchina virtuale, o istanza, all'interno di
Multipass. Per accelerare il processo di collegamento della nuova istanza
con la chiave SSH del passaggio precedente, utilizzeremo un po' di
cloud-init. Copia e incolla il testo sottostante in un file chiamato
vscode.yaml. Sostituisci la parola <public key> con la chiave trovata in
id_rsa.pub, generata in un passaggio precedente
groups:
  - vscode
runcmd:
  - adduser ubuntu vscode
ssh_authorized_keys:
  - ssh-rsa <public key>
 Successivamente, apri una finestra di terminale nella stessa posizione di
questo file e avvia una nuova istanza che fa riferimento a questo file
cloud-init nel seguente modo:{{{
multipass launch --cloud-init vscode.yaml}}}
 Una volta che l'istanza è stata avviata, prendi nota del suo indirizzo IP,
Se hai bisogno di più ambienti, puoi ripetere questo passaggio tutte le
volte che è necessario.
 * Collega lambiente di sviluppo a VSCode - VSCode è configurato per
l'utilizzo di ambienti di sviluppo remoti. Tutto quello che devi fare è
installare l'estensione ufficiale di Microsoft che abilita questa
funzionalità. Per farlo, clicca sul pulsante delle estensioni nella colonna
di sinistra e cerca "Remote - SSH". Questo dovrebbe far apparire
l'estensione ufficiale di Microsoft: fai clic per installarla. Una volta
fatto, dovresti vedere un'icona verde nell'angolo in basso a sinistra della
finestra. Ora, fare clic sull'icona e andiamo sulla voce "Connetti
all'host", quindi su "Aggiungi nuovo host SSH". Per connetterci
all'ambiente di sviluppo che abbiamo creato, digiteremo ssh ubuntu@<ip
address> dove nella voce <ip address> andremo a inserire l'indirizzo IP
dell'istanza che abbiamo annotato in precedenza. A questo punto, VSCode ti
chiederà la posizione delle tue chiavi SSH (la posizione predefinita
dovrebbe trovarsi in una directory nascosta denominata .ssh. nella home
directory).
Al completamento con successo di questi passaggi, dovrebbe apparire una
nuova finestra in cui possiamo vedere l'indirizzo IP del nostro ambiente
remoto nell'angolo in basso a sinistra. Buon lavoro!
Fonte:  ubuntu.com (
https://ubuntu.com/blog/how-to-create-a-vscode-linux-remote-environment )

= Notizie dalla comunità internazionale =

== Rilasciato Ubuntu Touch OTA-25 per i telefoni Linux ==
La UBports Foundation ha rilasciato in tarda mattinata l'aggiornamento di
Ubuntu Touch OTA-25 per tutti i telefoni e tablet Linux. Seppur basata
ancora sulla versione di Ubuntu 16.04 (Xenial Xerus), questa release
apporta alcuni piccoli miglioramenti come l'ottimizzazione della vibrazione
della tastiera su schermo sui dispositivi Volla Phone, le spunte per i
messaggi non letti per le app Dialer e Messaging, nonché miglioramenti
all'installazione/configurazione di Waydroid. Sono presenti alcuni
miglioramenti riguardanti le notifiche, in particolare le notifiche
persistenti quando lo stato di urgenza è impostato su critico oppure il
supporto per visualizzare più di due righe per il testo della notifica. Si
migliora la visibilità dei selettori di data/ora quando si utilizza il tema
Suru Dark e si riattiva il supporto per bloccare i preferiti nell'app
Dialer. Per concludere, chi di voi utilizza Ubuntu Touch sui propri
dispositivi e non ha ancora effettuato l'aggiornamento alla versione basata
sulla serie del sistema operativo Ubuntu 20.04 LTS (Focal Fossa), può
installare subito l'aggiornamento OTA-25 per godere dei miglioramenti
menzionati qui sopra. Per ulteriori  dettagli (
https://ubports.com/blog/ubports-news-1/post/ubuntu-touch-ota-25-release-3890
) ti consigliamo di dare un occhiata al changelog della nuova versione.
Fonte:  9to5linux.com (
https://9to5linux.com/ubuntu-touch-ota-25-released-for-linux-phones-with-minor-improvements
)

= Notizie dallo Stivale =

== Lettera al Governo sul Recovery Plan per l'informatica e l'educazione
aperte ==
Le preoccupazioni sono del tutto legittime, soprattutto, quando al cospetto
di così tanti soldi - grazie al Recovery Fund - ancora non si è chiaro
quali sono le priorità da affrontare nel nostro paese. In questi giorni,
anche se sarebbe meglio dire in questo periodo, se né sentito parlare a
dismisura, alcuni non sanno ancora di cosa si tratta e perché è cosi
importante agire nel migliore dei modi. Parliamo infatti, del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero un piano costituto da
varie riforme che il governo Draghi è stato chiamato a redigere per
affrontare la crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19. Le
suddette riforme consistono nel portare a modernizzare, ampliare, se non a
potenziare, i sei punti nevralgici del nostro paese, che costituiscono: la
digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (di cui: € 50,07
Mld), la rivoluzione verde e transizione ecologica (di cui: € 69,96 Mld),
le infrastrutture per una mobilità sostenibile (di cui: € 31,46 Mld),
l'istruzione e la ricerca (di cui: € 33,81 Mld), l'inclusione e la coesione
(di cui: € 29,62 Mld) e la salute (di cui: € 20,22 Mld). A tal proposito
noi, con questo articolo, ci soffermeremo sul primo punto e citeremo la
lettera scritta dal professore Angelo Raffaele Meo e pubblicata sul sito
dell' Associazione per il Software Libero, dove si rammenta:
''..come molti cittadini, associazioni e imprese impegnati nella difesa del
software libero, abbiamo apprezzato il ruolo di primo piano che la
sovranità digitale ha assunto nel programma della Presidente del Consiglio.
Si tratta infatti di un tema fondamentale, sia per la democrazia che per le
sorti economiche dell'Italia.
In Europa, Francia e Germania stanno affermando da mesi e con estrema
chiarezza che la propria sovranità digitale non possa essere messa in
discussione dalla dipendenza dalle Big Tech, che orientando i comportamenti
e le scelte commerciali dei cittadini europei, guadagnano centinaia di
miliardi di euro ogni anno. Questa grave ingerenza che rischia di svuotare
di significato le procedure democratiche nel nostro Paese, si è radicata
stabilmente nella nostra economia, pesando sulla nostra bilancia
commerciale e sottraendo non solo enormi investimenti ma cervelli
brillanti, costretti a emigrare a causa di tale concorrenza sleale.
Investire oggi in una vera sovranità digitale è dunque fondamentale per
garantire un futuro prospero ai nostri figli.''
L'attenzione successivamente verte verso la documentazione pubblicata dal
nostro governo e che offre un quadro desolante della situazione in cui ci
troviamo e lo stesso docente ribadisce in particolare che:
 * molte scuole italiane adottano software proprietario, prevalentemente
statunitense, in violazione dell’art. 68 del CAD. Questa scelta rappresenta
un evidente danno per l’economia del nostro Paese ed è una perdita secca
della nostra ricchezza;
 * investire in software libero invece, si traduce prevalentemente in
acquisti di servizi nazionali giovando alla bilancia dei pagamenti e al
Prodotto Interno Lordo. Inoltre la possibilità di modificare il software
libero rappresenta un potente motore di innovazione che permette alle
aziende e al Paese di costruire insieme un forte vantaggio competitivo;
 * le stesse scuole adottano sistematicamente strumenti software che
violano le norme nazionali e comunitarie sulla tutela dei dati;
 * il software libero invece, permette di superare il noto problema delle
“backdoor” ed ottenere un maggiore controllo sui flussi di scambio e
gestione dei dati e quindi sugli standard di integrazione tra gli strumenti
digitali.
È facile quindi capire, come il progetto "Scuola 4.0" che dovrebbe offrire
a tutti gli istituti nazionali un'occasione unica per il potenziamento,
l'inclusione e la modernizzazione dei suddetti ambienti, viene colta
solamente da alcuni dirigenti scolastici che si stanno muovendo coi dovuti
tempi, con il rischio sprecare ancora una volta un’opportunità irripetibile
da parte degli studenti ma anche da parte dei docenti. Per concludere
l’innovazione di questo secolo sarà orientata verso lo sviluppo di nuovi
strumenti costruiti sulle conoscenze scientifiche e tecnologiche che stanno
via via dando spazio a interessanti progetti. Questo è il momento di agire
e di dare spazio ai tanti software liberi che ci seguono nel quotidiano con
le nostre distribuzioni Linux.
Fonte:  softwarelibero.it (
https://www.softwarelibero.it/lettera-al-governo-del-prof-angelo-raffaele-meo
)

== Stop a ChatGPT in Italia ==
Notizia di questi giorni, associata anche all'articolo presente in questo
numero: "Mettere in pausa i progetti di intelligenza artificiale", riguarda
la decisione presa nella serata di venerdì dal Garante della privacy
italiano in merito al  blocco immediato (
https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9870832
) imposto nei confronti della società statunitense  OpenAI (
https://openai.com/ ), che ha sviluppato e che gestisce la nota ChatGPT.
L'autorità, come si può leggere anche nel comunicato, ha reso noto che la
suddetta istruttoria è stata aperta in merito al fatto che, lo scorso 20
marzo, è stata subita una perdita di dati (data breach) riguardanti le
conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli
abbonati. Nel provvedimento, il Garante privacy afferma inoltre che vi è la
mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui
dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l'assenza di una base
giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati
personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al
funzionamento della piattaforma. Ultimo ma non per importanza, secondo i
termini di OpenAI, il servizio è rivolto ai maggiori di 13 anni. In questo
caso il garante ha evidenziato come l’assenza di un qualsivoglia filtro per
la verifica dell’età degli utenti può esporre i minori a risposte
assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e
autoconsapevolezza. Infine il Garante, nonostante OpenAI non abbia sede
nell'UE, ha designato un rappresentate nello Spazio economico europeo, che
dovrà comunicare entro 20 gg le misure da applicare secondo quanto
richiesto, pensa una sanzione fino a 20 milioni di euro o in casi peggiori
fino al 4% del fatturato globale annuo.
Fonte:  garanteprivacy.it (
https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9870847 )

= Notizie dal Mondo =

== Mettere in pausa i progetti di intelligenza artificiale ==
Una grande e lunga lista di importanti amministratori delegati di grosse
aziende del mondo IT e non solo, guidata dal  Future of Life (
https://futureoflife.org/ ), ha pubblicato una lettera aperta con il quale
si chiede uno stop di almeno sei mesi nei confronti degli sviluppi
frenetici e senza controllo dell'intelligenza artificiale. Questa notizia
ha fatto immediatamente il giro del mondo perché tra i firmatari sono
presenti figure influenti di questo secolo, come Elon Mask o il buon Steve
Wozniak. Anche noi nel nostro piccolo, né abbiamo ampiamente discusso in
questi mesi all'interno della newsletter, di come l'IA potrebbe
rappresentare un profondo cambiamento nella storia della nostra vita e per
questo, a tal proposito, dovrebbe essere pianificata e gestita con cura e
risorse adeguate. E non messa alla buona mercé di tutti. Perché come la
storia ci insegna, ogni buon mezzo, diventa buono quando se ne capiscono le
potenzialità per far progredire la specie umana e non per creare delle
menti digitali sempre più potenti che nessuno, nemmeno i loro creatori,
riescono a capire, prevedere o controllare in modo affidabile. Potenti
sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo
quando saremo certi che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi
saranno gestibili.
Possiamo già notare che i sistemi di intelligenza artificiale contemporanei
stanno diventando competitivi per l'uomo in compiti generali, per questo è
giusto porsi delle semplici domande come:
 * Dovremmo lasciare che le macchine inondino i nostri canali di
informazione con propaganda e falsità?
 * Dovremmo automatizzare tutti i lavori, compresi quelli soddisfacenti?
 * Dovremmo sviluppare menti non umane che alla fine potrebbero essere più
numerose, superiori in astuzia, obsolete e sostituirci?
 * Dovremmo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà?
Tali decisioni non devono essere delegate alle grandi compagnie tech AI che
naturalmente puntano alla commercializzazione e al guadagno. Pertanto,
tramite questa lettera si invitano tutti i laboratori di intelligenza
artificiale a sospendere immediatamente per almeno 6 mesi l'addestramento
di sistemi di intelligenza artificiale. Questa pausa dovrebbe essere
pubblica e verificabile e includere tutti gli attori chiave. Se una tale
pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire
e istituire una moratoria. Inoltre gli stessi laboratori AI dovrebbero
sfruttare questa pausa per sviluppare e implementare congiuntamente una
serie di protocolli di sicurezza condivisi per la progettazione e lo
sviluppo avanzato dell'intelligenza artificiale, rigorosamente verificati e
supervisionati da esperti esterni indipendenti. Ciò non significa una pausa
nello sviluppo dell'IA in generale, ma semplicemente un passo indietro
dalla pericolosa corsa a modelli black-box sempre più grandi e
imprevedibili con capacità emergenti.
Fonte: futureoflife.org (
https://futureoflife.org/open-letter/pause-giant-ai-experiments/ )

== I progetti open source sono scritti dagli stessi volontari? Alert
Spoiler ==
Spoiler: non tutti i progetti open source sono sviluppati dai volontari.
Potrebbe risultare scioccante come notizia, ma chi sta nel mondo dell'open
source e conosce bene i meccanismi, vi assicuriamo non lo è. Il tutto è
nato quando la società  Aiven ( https://aiven.io/ ) che si occupa di open
source ha pubblicato un report basato su un'analisi dei progetti open
source presenti su Github. Questa  ricerca (
https://aiven.io/press/new-research-into-open-source:-google-accelerates )
ha messo in risalto come dietro ai progetti più conosciuti ci siano aziende
prevalentemente come: Amazon, Intel, Red Hat, Google e Microsoft. Questo
non dovrebbe destabilizzarvi, soprattutto nel leggere il nome di Microsoft.
Le voci esaminate da Aivenn negli archivi GitHub sono prevalentemente tre,
e parliamo di: numero di contributori, repository (progetti) a cui hanno
contribuito e il numero di commit effettuati dai contributori. Quest'ultimi
calcolati tramite Google Big Query utilizzando i "PushEvents" sui dati
pubblici di GitHub. Dalla ricerca è saltato fuori che, nell'ultimo
trimestre del 2022, Microsoft e Google hanno gareggiato per il primo posto
per numero di contributi/commit eseguiti. Mentre Red Hat al terzo posto
chiude questo podio. Parlando invece di numeri, e quindi di soli commit,
Red Hat è paradossalmente al secondo posto, infatti sta contribuendo con
più commit di quanto per esempio faccia Google (125.012 nel quarto
trimestre del 2022 rispetto ai 94.961 di Google). Microsoft invece è
davanti a entrambe le aziende, con 128.247 commit.
Tuttavia, per quanto riguarda il personale che ha contribuito ai progetti,
Google è in testa con 5.757 rispetto ai 5.513 di Microsoft e ai 3.656 di
Red Hat. Intel è classificata come il quarto contributore principale su
GitHub. Non male vero? :D
Fonte: theregister.com (
https://www.theregister.com/2023/02/24/who_writes_open_source/ )

== L'azienda Pine64 affonda un altro colpo! ==
Scommettiamo che anche voi non vedete l'ora di mettere le mani su un
computer economico e per di più dotato di hardware  RISC-V (
https://it.wikipedia.org/wiki/RISC-V )? Perché se è così,  Pine64 (
https://en.wikipedia.org/wiki/Pine64 ) ci copre le spalle. Infatti, per chi
non lo sapesse, l'azienda specialista cinese che produce e vende hardware
compatibile con sistemi open source a basso costo, sta lanciando un nuovo
computer a scheda singola alimentato da un processore RISC-V quad-core.
Naturalmente, Linux vanta già un fiorente supporto RISC-V e un dispositivo
RISC-V entry-level economico come Star64 consente a più appassionati e
sviluppatori di essere coinvolti nella promozione di tale lavoro e progetto.
Pine64 ha annunciato il suo prodotto Star64 l'anno scorso ma, nel suo
ultimo  news-drop (
https://www.pine64.org/2023/04/01/march-update-tablet-bonanza/ ) mensile ha
rilasciato maggiori dettagli sul nuovo dispositivo, comprese le
configurazioni di memoria, il prezzo e la data di lancio per acquistarne
uno. Partiamo prima di tutto dalle specifiche:
 * RISC-V U74 quad-core a 64 bit
 * 4 corsie DSI e 4 corsie CSI
 * connettore pannello touch i2c
 * Doppie porte Gigabit Ethernet
 * Wi-Fi e Bluetooth dual-band
 * Slot aperto PCIe x1
 * Pin del bus GPIO (i2c, SPI e UART)
 * 128 Mb QSPI flash
 * Connettore jack CC di tipo cilindrico
La connettività è garantita con: un'uscita video HDMI full-size, 1 porta
USB 3.0 nativa, 3 porte USB 2.0 condivise e uno slot per schede microSD per
l'avvio (è disponibile anche una flash eMMC opzionale). La data di vendita
è stata stabilita per il 4 aprile 2023 sul  Pine Store (
https://pine64.com/product-category/star64/ ) e saranno disponibili in 2
configurazioni: un modello da $ 69,99 con 4 GB di RAM e un modello da $
89,99 con 8 GB di RAM. Questi prezzi sono piuttosto contenuti rispetto ad
altre componentistiche hardware RISC-V disponibili sul mercato. Questa
scelta di mantenere prezzi bassi, permetterà di mettere questa tecnologia
nelle mani di più persone.
Fonte:  omglinux.com (
https://www.omglinux.com/star64-is-a-risc-v-single-board-pc/ )

== LibreOffice 7.5.2 rilasciato con 96 correzioni di bug ==
La Document Foundation ha  annunciato (
https://blog.documentfoundation.org/blog/2023/03/30/libreoffice-7-5-2-community-available-for-download/
) il rilascio e la disponibilità per tutte le piattaforme supportate della
sesta point release della versione stabile della potente suite per
l'ufficio, LibreOffice 7.5.  Questa versione scende in campo per risolvere
l'esattezza di 96 bug, presenti all'interno di tutti i componenti
principali della suite per l'ufficio, inclusi Writer, Calc, Impress e Draw.
Queste correzioni permettono di aumentare sempre di più la stabilità e la
robustezza della suite, garantendo al contempo una migliore
interoperabilità con i formati di documenti proprietari della suite
MicroSoft Office, come DOCX, XLSX e PPTX. Pertanto, se all'interno del tuo
dispositivo utilizzi la versione di LibreOffice 7.5, dovresti prendere in
considerazione l'aggiornamento alla versione 7.5.2 il prima possibile e
magari dare anche un'occhiata ai dettagli sulle correzioni di questi bug,
disponibili per  RC1 (
https://wiki.documentfoundation.org/Releases/7.5.2/RC1 ) e  RC2 (
https://wiki.documentfoundation.org/Releases/7.5.2/RC2 ). Tuttavia, occorre
tenere presente che questa è l'edizione "Community", quindi se hai bisogno
di supporto per le distribuzioni aziendali dovresti considerare l'utilizzo
della famiglia di applicazioni  LibreOffice Enterprise (
https://www.libreoffice.org/download/libreoffice-in-business/ ) (per
maggiori informazioni guarda il numero  2021.005 (
https://wiki.ubuntu-it.org/NewsletterItaliana/2021.005#LibreOffice_7.1_Community:_ecco_cosa_c.27.2BAOg_di_nuovo.21
)).
LibreOffice 7.5.2 è immediatamente disponibile sul  sito ufficiale (
https://www.libreoffice.org/download/ ). I requisiti minimi per i sistemi
operativi proprietari sono disponibili nella  suddetta pagina (
https://it.libreoffice.org/supporto/requisiti-sistema/ ); mentre per
GNU/Linux, si ricorda principalmente come regola generale che è sempre
consigliabile installare LibreOffice utilizzando i metodi di installazione
raccomandati dalla propria distribuzione, come ad esempio l'uso dell'
Ubuntu Software Center per Ubuntu. Gli utenti di LibreOffice, i sostenitori
del software libero e i membri della comunità possono supportare The
Document Foundation attraverso una  piccola donazione (
https://www.libreoffice.org/donate ). Le vostre donazioni aiutano The
Document Foundation a mantenere la sua infrastruttura, condividere la
conoscenza e a finanziare attività delle comunità locali.
Fonte:  9to5linux.com (
https://9to5linux.com/libreoffice-7-5-2-open-source-office-suite-is-out-with-96-bug-fixes-download-now
)

= Aggiornamenti e statistiche =

== Aggiornamenti di sicurezza ==
Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum
( http://forum.ubuntu-it.org/viewforum.php?f=64 ).

== Bug riportati ==
 * Aperti: 141508, +147 rispetto alla scorsa settimana.
 * Critici: 310, -5 rispetto alla scorsa settimana.
 * Nuovi: 71021, +86 rispetto alla scorsa settimana.
È possibile aiutare a migliorare Ubuntu, riportando problemi o
malfunzionamenti. Se si desidera collaborare ulteriormente, la Bug Squad (
http://wiki.ubuntu.com/BugSquad ) ha sempre bisogno di una mano.

= Commenti e informazioni =
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volontario della comunità ubuntu-it. Per metterti in contatto con il Gruppo
Social Media ( http://wiki.ubuntu-it.org/GruppoPromozione/SocialMedia ) o
se vuoi contribuire alla redazione di articoli per la Newsletter, puoi
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http://liste.ubuntu-it.org/cgi-bin/mailman/listinfo/facciamo-promozione )
del gruppo promozione ( http://wiki.ubuntu-it.org/GruppoPromozione ).
In questo numero ha partecipato alla redazione degli articoli:
 *  Daniele De Michele
Ha inoltre collaborato all'edizione:
 *  Stefano Dall’Agata

== Licenza adottata ==
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Commons Attribution-ShareAlike 4.0 (
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/legalcode ).

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un proprio articolo. L’autore dell’articolo troverà tutte le
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), dove inoltre sono messi a disposizione per tutti gli utenti una serie di
indirizzi web che offrono notizie riguardanti le principali novità su
Ubuntu e sulla comunità internazionale, tutte le informazioni sulle
attività della comunità italiana, le notizie sul software libero
dall’Italia e dal mondo. Per chiunque fosse interessato a collaborare con
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