[Gruppo FCM] ubuntu donne n.32

Roald roald21 a gmail.com
Mar 30 Mar 2010 17:16:26 BST


ecco la traduzione dell'articolo ubuntu donne per il n. 32!
saluti
roald


DONNE UBUNTU
Scritto da Amber Graner

INTERVISTA A EMMA JANE HOGBIN

Amber Graner: Oggi parliamo con Emma Jane Hogbin, autrice tecnica,
creatrice HiCKTech, guru del Drupal, membro di Ubuntu, e la lista
potrebbe continuare. Per prima cosa vorrei ringraziarti per averci
dedicato questo tempo per raccontarci la tua esperienza nel progetto
Ubuntu. Ora, potresti dirci qualcosa su come e quando sei stata
coinvolte nel FOSS? E come e quando sei stata poi coinvolta nel
progetto Ubuntu?

Emma Jane Hogbin: Quando mi sono laureata ho parlato con diverse
imprese per capire che tipo di lavoro volessi fare. (La mia laurea è
in Scienze Sperimentali, ma accettai un lavoro come project manager
per una compagnia di web design specializzata in siti web per gruppi
di sviluppo). Una delle imprese che incontrai aveva uno scaffale
intero di scatole di software della Adobe. Feci un commento sui siti
warez ma il proprietario della ditta mi rispose che i carpentieri non
rubano i martelli che usano. Mio padre lavora il legno, perciò quella
battuta colpì proprio nel segno. Da quel momento cominciai quindi ad
interessarmi a strumenti liberi e open-source.

Usai esclusivamente software FOSS su Windows per un anno prima di fare
il grande salto ad un sistema desktop Linux (Debian). Ebbi subito dei
problemi con il mio laptop, e dovetti usare patch e ricompilare il
kernel. La mailing list di Debian mi incoraggiò a segnarmi i passi che
avevo seguito per risolvere il mio problema. Werner Heuser
(tuxmobil.org) mi incoraggiò a pubblicarli sul Linux Documentation
Project. Da quel momento in poi ho sempre collaborato (anche solo per
questioni periferiche) con le comunità della distribuzione desktop che
stavo usando.

AG: Emma, tu sei coinvolta in così tanti progetti interessanti; hai
preso parte alle Ubuntu Week (https://wiki.ubuntu.com/UbuntuOpenWeek)
con una sessione su "Scrivere un libro"
(https://wiki.ubuntu.com/MeetingLogs/openweekKarmic/WriteBook). Puoi
dirci qualcosa del tuo libro su Drupal e di altri scritti tecnici che
hai realizzato?

EJH: "Front End Drupal" - il mio primo libro con uun vero editore - è
stato un'avventura fantastica. Adoro insegnare. E non è certo per
l'autorità che ti conferisce. Adoro quando gli studenti riescono ad
andere oltre ciò che ho detto loro e traggono le loro conclusioni su
come funzionano le cose. "Front End Drupal" non è il classico libro di
computer. Ha un sacco di chicche per appassionare il lettore. Dai
pony, gattini e paperi a pirati, orchi e hobbit, "Front End Drupal" in
pratica è un libro 'da lettura'.

Non che io metta sempre il mio senso dell'umorismo nei miei scritti
tecnici. Quando contribuisco a un lavoro collettivo (come un progetto
di documentazione), tendo ad essere più "diretta" nel mio stile di
scrittura. Ciò facilita il lavoro degli altri colleghi e anche dei
lettori che potrebbero saltare da un punto all'altro della
documentazione. Ad oggi ho contribuito alla documentazione di un bel
po' di progetti open-source come Bazaar, Drupal, The Linux
Documentation Project, e Ubuntu.

AG: Il tuo sito HiCK Tech è pieno di lezioni fenomenali! Per
cominciare: che cos'è la Conferenza HiCK Tech? cosa la Compagnia HiCK
Tech? Come è nata l'idea alla base di tutto questo? E che lezioni si
offrono in questo sito?

EJH: La Conferenza HiCK Tech è un forum di un giorno sulla tecnologia
agricola che cerca di spiegare come Internet metta in connessione la
Conoscenza. L'obbiettivo è di evidenziare le straordinarie conquiste
nella tecnologia agricola (come l'allevamento bovino, e collegare
ospedali distanti per tracciare malattie); ma anche per condividere
alcune delle innovazioni "high tech" che si trovano nelle grandi
città. Personalmente vivo in una comunità rurale e mi sento isolata da
tutte le conferenze che ci sono nelle grandi città. Invece di
infuriarmi per ciò che non avevo, ho deciso di gettarmi nella
realizzazione di una conferenza che avesse tutti gli elementi
importanti per me.

Dalla conferenza di un giorno è emersa un intera impresa di consulenze
(la compagnia HiCK Tech). Le situazioni con cui mi devo confrontare
con la mia piccola attività agricola in Canada non sono uniche.
L'Open-source può risolvere praticamente tutti i problemi che mi
vengono sottoposti dai miei clienti. HiCK Tech tenta di trovare il
modo di mettere insieme le risorse per rendere la tecnologia ancora
più abbordabile. Ho avuto un sacco di discussioni sul mio "100 Mile
Client Roster" e ho cominciato a raccogliere queste informazioni su
222.100mileclientroster.com nel tentativo di aiutare altre piccole
imprese a guadagnarsi da vivere nelle rispettive comunità.

Tutte le lezioni offerte da HiCK Tech aiutano le piccole imprese ad
ottenere di più dalle tecnologie. Gli studenti sono proprietari di
piccole imprese che hanno bisogno di apprendere specifiche abilità per
mantenere la loro presenza sul Web al passo coi tempi. Anche alcuni
designer che vogliono conoscere meglio gli strumenti open-source e
imprenditori che vogliono imparare come lanciare i propri affari sul
web da soli, si sono interessati alla mia attività.

AG: So che sei coinvolta anche in IRC: puoi dirci qualcosa su questo
tuo coinvolgimento nel progetto e se cu sibi altri
team/gruppi/progetti focalizzati sulle donne che ti sentiresti di
consigliare?

EJH: I miei primi impegni con il progetto Ubuntu Donne si sono
concentrati sull'andare oltre il semplice spazio sociale di genere.
Anche se penso che questo tipo di spazi siano incredibilmente
importanti , corriamo il rischio di non superarli mai verso una
partecipazione ad una comunità più ampia. Nel progetto Ubuntu donne ho
lavorato principalmente sull'appoggio alla comunità: ho incoraggiato
altre donne a far fare un salto alla propria passione e prendere parte
alla più ampia comunità FOSS. Ho attivamente incoraggiato donne a
presenziare a conferenze e farsi avanti per sponsorizzare eventi. Ho
dato una mano a spazzare via il bug del "non sono brava abbastanza", e
dare coraggio alle donne per sentirsi consapevoli delle proprie
abilità, e a fare domande quando hanno bisogno di una mano.

Le donne dovrebbero sentirsi benvenute in qualsiasi comunità di cui
vogliano far parte. La realtà è che però non tutte le comunità
accolgono i nuovi arrivati con gentilezza. Chiunque dia il proprio
contributo ad un progetto open-source ha bisogno di poter sentire che
il proprio impegno e le proprie opinioni contino. A volte ci vuole
qualche tentativo per trovare qualcuno che possa essere un buon
mentore in un progetto. I incoraggio tutti a persistere quando c'è la
passione; ma anche a girare pagina quando la situazione non è buona.

AG: Ci sono altri progetti FOSS in cui sei coinvolta che ti andrebbe
di condividere con tutti?

EJH: Sono veramente eccitata da tutto il lavoro che si sta facendo nel
mondo della documentazione. Quest'anno ho fatto da cicerone a ciò che
pensio sia stata la prima conferenza sulla documentazione open-source
in assoluto. Abbiamo avuto collaboratori da un sacco di progetti
open-source diversi, e partecipanti da quattro diverse nazioni.
L'utilizzabilità sta ottenendo un sacco di attenzioni ultimamente, e
penso che sia solo una questione di tempo prima che la gente realizzi
quanto siano importanti l'aiuto all'utente e la documentazione per
l'esperienza di uso. La conferenza si farà di nuovo nel 2010. Chi è
appassionato di aiuto utente e documentazione è invitato a creare un
account su www.writingopensource.com.

AG: Quando ho letto di come hai realizzato il modello di uno dei tuoi
lavori a maglia, mi è subito suonato un campanello: GPL piò essere
usato per un sacco di cose! Ho visto delle foto degli ormai famosi
Calzini Drupal che hai fatto. Qualche progetto per calzini Ubuntu o
cose del genere? Puoi dirci qualcosa della licenza GPL sotto cui hai
realizzato il modello per i calzini?

EJH: Non tutti i contributi ad una comunità si danno davanti al
computer. E' vero: ho fatto a mano i calzini Drupal. Una mia amica mia
aveva offerto un sacco di ore di supporto tecnico gratis per aiutarmi
con alcuni problemi che stavo avendo con Drupal. Come ringraziamento
le ho fatto a mano un paio di calzini Drupal.

Druplicon, la mascot, è sotto licenza GPL. Ho sentito che era giusto
rilasciare il mio "codice" sotto la sttessa licenza che mi aveva reso
legalmente possibile realizzare i calzini. Il modello è reperibile su
http://www.emmajane.net/craft/drupal. E' stato mostrato a diverse
conferenze DrupalCon ed anche su CRAFTzine (http://craftzine.com/).
Non ho altri progetti per realizzare a maglia altri prodotti con logo,
e se lo facessi si dovrà trattare solamente di un'immagine
open-source. Gli artigiani che sono interessati a creare oggetti con
logo possono trovare knitPro (http://www.microrevolt.org/knitPro/)
veramente utile. Questo software è stato una parte decisiva della mia
'attrezzatura' quando ho realizzato il modello per i calzini.

Cose folli come i calzini sono un modo eccezionale per mostrare alla
gente che non è solo il codice che importa, la parte che conta davvero
è la pasione nel contribuire volontariamente nel modo che meglio ci si
addice. Realizzare i calzini ha dato al progetto Drupal un'esposizione
di gran lunga maggiore di quella che avrebbe avuto se avessi speso lo
sttesso tempo a codificare delle patch. Dobbiamo abbracciare tutti i
contributi positivi, non importa quanto siano strambi.

AG: Potresti dire qualcosa ai lettori del premio che hai creato e del
procedimento con cui lo hai fatto?

EJH: Questo autunno ho istituito un premio di tecnologia alle scuole
superiori locali. E' stato notevolmente facile: la vincitrice di
quest'anno, Sadie Hewgill, è attualmente laureanda in Ingegneria e
Design di Sistemi all'Università di Waterloo. Si è meritato il premio
per aver dimostrato un notevole uso creativo della tecnologia. Ho
istituito il premio perchè volemo un modo semplice per far sentire una
ragazza orgogliosa dei suoi progressi correlati alla tecnologia.
L'unico modo per ottenere dei veri cambiamenti è quando ogni persona a
cui tendi la mano si sente connessa personalmente al cambiamento che
si sta cercando.

Il premio che ho istituito non riguarda avere i voti migliori o
vincere vagonate di soldi. Riguarda l'essere appassionati di
tecnologia; creare esperti di tecnologia che possano poi vincere altri
premi; ed avere un itnera scuola che ti applaude perchè hai fatto
qualcosa di speciale. Sul mio blog ho riportato i passi che ho dovuto
percorrere per creare il premio (www.emmajane.net/howto/create-award).
Spero che possa ispirare altri a trovare modi creativi per
incoraggiare ancora più ragazze a rimanere interessate all'artigianato
ed alle tecnologie informatiche.

AG: Contributrice al FOSS, autrice, organizzatrice di conferenze,
mentore, imprenditrice di successo, membro attivo sia della tua città
natale che delle comunità FOSS, c'è qualcosa che ho lasciato fuori o
dimenticato di menzionare di cui ti andrebbe di renderci partecipi?

EJH: Penso che tu abbi detto tutto! Come sempre, hai fatto delle
domande molto interessanti, grazie Amber!

AG: Grazie mille a te, Emma, per aver trovato il tempo di essere la
nostra intervistata, e per tutto quello che fai!


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