<div dir="ltr">[...]<div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
le stesse domande potrebbero essere poste a qualunque gruppo che lavora<br>
in seno alla comunità: l10n-it, dev, irc, web, promo. E, siccome penso e<br>
sono convinto che lavoriamo *in seno* alla comunità, mi pare ovvio che<br>
il gruppo di traduzione della rivista Full Circle sia un gruppo *della*<br>
comunità. Possiamo benissimo lasciare intatta la struttura attuale,<br>
cioè: [1]<br>
1. Traduttori italiani di Ubuntu<br>
1.1 Traduttori italiani del software di Ubuntu<br>
1.2 Traduttori della rivista "Full Circle" di Ubuntu<br>
<br>
ma che sia riconosciuto il gruppo come appartenente a Ubuntu Italia.<br>
</blockquote><br></div>[...]<br><br>Non sono molto informata sulla struttura di ubuntu italia <br>comunque a naso quanto scritto da Aldo, nel pezzo che riporto,<br>è quello che ho pensato quando ho letto il thread.<br><br>
Inoltre tra i punti riportati da Matthew mi piace quanto segue:<br><br>
- * rendere i progetti indipendenti dalle persone che ci lavorano e che<br>
- li gestiscono in modo che tali progetti possano esistere ed evolversi<br>
- a prescindere dai creatori o dai gestori attuali.<br><br>Quindi per me "avanti con la candidatura"!<br clear="all"><br>-- <br>~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~<br>lidia - registered linux user n° 425725 - registered ubuntu user n° 18153<br>
"There's treasure everywhere" - Bill Watterson - "C'è un tesoro in ogni dove"<br>~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~<br>
</div>