[Lista-Gruppi] Partecipazione anonima ad Ubuntu
Flavia Weisghizzi
flavia a weisghizzi.it
Sab 25 Set 2010 18:12:26 BST
Un po' di riflessioni. Innanzi tutto la questione della partecipazione
anonima nasce in un contesto, quello della lotta alle discriminazioni,
che è stato occasione di discussione a seguito della tavola rotonda
sulla partecipazione femminile al FLOSS.
Credo sia opportuno partire da qui e ribadire questo per comprendere la
natura e le intenzioni di questa proposta, che però devo essere onesta,
dopo le riflessioni delle altre voci, mi trovo a condividere a metà.
Personalmente, per mia natura, amo l'anonimato e amo la possibilità che
generalmente la rete offre non tanto di "nascondersi" quanto più di
"ripararsi" di avere degli spazi che possano essere limitati
all'identità virtuale.
Questo a livello generale, o se vogliamo riportare il tutto nella nostra
comunità, a un livello più basso di partecipazione.
Penso al forum (chi conosce davvero tutti i nomi degli iscritti al
forum? Chi ne conosce l'identità?) i IRC o tutti questi spazi in cui la
nostra comunità si fa anche "socialità".
Nel momento in cui però si passa però ad una partecipazione diversa,
onestamente, anche se non mi sentirei di obbligare tutti a rendere
pubblico il loro nome, mi dispiace leggere che ci sono persone che
mantengono la loro identità nascosta dietro nick. Mi dispiace nella
misura in cui me ne chiedo il motivo.
In effetti, a ben vedere, anche nel gruppo forum e nella pagina linkata
da Gianni ci sono alcuni nick senza nome. Persone assolutamente
validissime e che, in fondo, sappiamo chi sono a prescindere dal loro
nome e dal motivo per cui lo tengono nascosto. Diciamo che è nascosto ai
più.
E in ogni caso il loro contributo non è anonimo ma solo "dietro
copertura". Sappiamo bene cosa fanno e perché.
Allo stesso modo credo che ci siano altri mille contesti (es gruppo
-dev) dove quello che conta non sia il nome della persona, ma la sua
riconoscibilità.
Vorrei portare l'attenzione di coloro che leggono anche su almeno un
caso limite, al di là di quelli che vogliono tenere nascosto il proprio
nome per altre ragioni. Nella nostra comunità c'è una ragazza, che si
presenta e parla e discute come una donna. È un uomo. Almeno
biologicamente. Ma non vuole farlo sapere. Io trovo che seppur ripeto,
caso limite, obbligarlo a presentarsi in un modo diverso da quello che
si sente di essere, sia frustrante.
Insomma per farla breve, e riassumendo questa lettera fiume che
raccoglie mille spunti spesso contrastanti, io dire che una possibile
via potrebbe essere quella di cercare di capire le ragioni che
potrebbero portare alla necessità di un anonimato (chiedendolo
direttamente a coloro che lo hanno scelto) e tentando di rimuoverle,
invitare sempre i nuovi contributori a presentarsi e ad agire col loro
nome e cognome, evidenziando, in un secondo momento e in ogni caso, la
possibilità di agire con un nick che li identifichi.
È una questione spinosa, da una parte io sono per tutelare la libertà di
partecipazione, dall'altra però vorrei sapere in mano a chi stanno i
nostri progetti. E soprattutto, soprattutto, vorrei che nessuno si
sentisse nella necessità di nascondersi, specie per sentirsi accettato.
Un saluto a tutti e scusate la prolissità.
Flavia
Il 25/09/2010 17:59, luca ha scritto:
> Volevo far notare ai fini della chiarezza del thread che l'uso
> di un nickname a mio avviso non c'entra niente con l'anomimato.
>
> Il nickname può essere un "nome d'arte", come quelli che si usano nel forum,
> altra cosa è l'anonimato, che impedisce che in caso di problemi si riesca a correggere
> questi parlando con l'autore.
> Già si dà la possibilità nel forum, wiki... a chiunque lo voglia
> di usare una sorta di anomimato, nel senso di tenere nascosto a tutti il vero nome e cognome,
> inserito dallo stesso utente solo all'atto della registrazione, ma
> permettendo che in caso di problemi gli admin possono rintracciarlo.
>
>
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