[Lista-Gruppi] Partecipazione anonima ad Ubuntu

Gianni stealthk a gmail.com
Sab 25 Set 2010 19:31:56 BST


Il 25 settembre 2010 19:12, Flavia Weisghizzi <flavia a weisghizzi.it> ha scritto:
> Un po' di riflessioni. Innanzi tutto la questione della partecipazione
> anonima nasce in un contesto, quello della lotta alle discriminazioni, che è
> stato occasione di discussione a seguito della tavola rotonda sulla
> partecipazione femminile al FLOSS.
> Credo sia opportuno partire da qui e ribadire questo per comprendere la
> natura e le intenzioni di questa proposta, che però devo essere onesta, dopo
> le riflessioni delle altre voci, mi trovo a condividere a metà.
> Personalmente, per mia natura, amo l'anonimato e amo la possibilità che
> generalmente la rete offre non tanto di "nascondersi" quanto più di
> "ripararsi" di avere degli spazi che possano essere limitati all'identità
> virtuale.
> Questo a livello generale, o se vogliamo riportare il tutto nella nostra
> comunità, a un livello più basso di partecipazione.
> Penso al forum (chi conosce davvero tutti i nomi degli iscritti al forum?
> Chi ne conosce l'identità?) i IRC o tutti questi spazi in cui  la nostra
> comunità si fa anche "socialità".
> Nel momento in cui però si passa però ad una partecipazione diversa,
> onestamente, anche se non mi sentirei di obbligare tutti a rendere pubblico
> il loro nome, mi dispiace leggere che ci sono persone che mantengono la loro
> identità nascosta dietro nick. Mi dispiace nella misura in cui me ne chiedo
> il motivo.
> In effetti, a ben vedere, anche nel gruppo forum e nella pagina linkata da
> Gianni ci sono alcuni nick senza nome. Persone assolutamente validissime e
> che, in fondo, sappiamo chi sono a prescindere dal loro nome e dal motivo
> per cui lo tengono nascosto. Diciamo che è nascosto ai più.
> E in ogni caso il loro contributo non è anonimo ma solo "dietro copertura".
> Sappiamo bene cosa fanno e perché.
> Allo stesso modo credo che ci siano altri mille contesti (es gruppo -dev)
> dove quello che conta non sia il nome della persona, ma la sua
> riconoscibilità.
> Vorrei portare l'attenzione di coloro che leggono anche su almeno un caso
> limite, al di là di quelli che vogliono tenere nascosto il proprio nome per
> altre ragioni. Nella nostra comunità c'è una ragazza, che si presenta e
> parla e discute come una donna. È un uomo. Almeno biologicamente. Ma non
> vuole farlo sapere. Io trovo che seppur ripeto, caso limite, obbligarlo a
> presentarsi in un modo diverso da quello che si sente di essere, sia
> frustrante.
>
> Insomma per farla breve, e riassumendo questa lettera fiume che raccoglie
> mille spunti spesso contrastanti, io dire che una possibile via potrebbe
> essere quella di cercare di capire le ragioni che potrebbero portare alla
> necessità di un anonimato (chiedendolo direttamente a coloro che lo hanno
> scelto) e tentando di rimuoverle, invitare sempre i nuovi contributori a
> presentarsi e ad agire col loro nome e cognome, evidenziando, in un secondo
> momento e in ogni caso, la possibilità di agire con un nick che li
> identifichi.
>
> È una questione spinosa, da una parte io sono per tutelare la libertà di
> partecipazione, dall'altra però vorrei sapere in mano a chi stanno i nostri
> progetti. E soprattutto, soprattutto, vorrei che nessuno si sentisse nella
> necessità di nascondersi, specie per sentirsi accettato.
>
> Un saluto a tutti e scusate la prolissità.
>
> Flavia



Io non mi avviterei in dinamiche del tipo wikileaks e non abbiamo
neanche i militari alle calcagna. Perchè dovremmo?
Quello che volevo spiegare, probabilmente senza riuscirci con
sufficiente chiarezza, è che un conto sono le iscrizioni alle"cose
pubbliche" (forum, irc ecc.) ma qui non parliamo di semplici utenti.
Qui si parla solo di conoscere chi opera in nome e per conto della
comunità. Per me è questo il discrimine, e ciò che si chiede mi sembra
addirittura un pre-requisito.

Io direi che la regola dovrebbe essere che chi "maneggia" gli
strumenti della comunità deve essere noto.
Poi vabbè, ci potranno pure essere casi eccezionali, tipo l'esempio
del PresDelCons che vuole tradurre pacchetti o il collaboratore di
giustizia che vuole fare fare il moderatore in IRC...ma appunto, sono
eccezioni e se le gestisce come tali il consiglio, posto che ne abbia
voglia.
ciao, Gianni

-- 
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