[Gruppo FCM] FCM 30 - Donne Ubuntu - Intervista a Belinda Lopez

Giuseppe Calà jiveaxe a gmail.com
Mer 16 Dic 2009 08:24:10 GMT


Donne Ubuntu - Intervista a Belinda Lopez
Scritto da Amber Graner

Amber Graner: In questa intervista ho il piacere di parlare a Dinda (Belinda Lopez), Canonical Training Project Manager e membro del Gruppo Donne Ubuntu. Dinda puoi dirci qualcosa di più su te stessa?

Belinda Lopez: Sono nata e cresciuta a Baytown, TX, poco fuori Houston. Ho avuto la fortuna di vivere in diversi posti del mondo, inclusi la California Meridionale e Wellington, Nuova Zelanda. Attualmente vivo a Jamaica Beach su Galveston Island, Texas. Ho iniziato il lavoro dei miei sogni come Training Project Manager per Canonical esattamente un anno fa, l'8 settembre 2008. Sfortunatamente, cinque giorni dopo l'uragano Ike colpì la costa del Texas portando caos e distruzione. Accadeva due mesi prima che tornassi a casa, così avere un'occupazione che mi permettesse di lavorare ovunque era qualcosa in più. Ho 14 anni di esperienza nel campo dell'educazione e dell'insegnamento e nello sviluppo di materiali per l'apprendimento ad ogni livello, dal prescolare all'astronauta.

Quando non lavoro o non faccio la volontaria per Ubuntu e altri progetti, mi potete trovare nel giardino, in sella alla mia bicicletta sulla spiaggia, o a una partita di baseball dei vari nipoti.

AG: Ho letto che sei impegnata con il progetto Ubuntu da 3 anni. Quale aspetto ti ha più coinvolta? 

BL: Educazione e Formazione. Quando lessi per la prima volta del progetto mi sembrò ovvio che l'open source poteva essere positivo per l'educazione. Essendo coinvolta nella implementazione tecnologica a fini educativi, strumenti e risorse open rappresentano un modello significativo. Non appena alla NASA iniziarono a diminuire l'impegno per la formazione, iniziai a prepararmi per il lavoro dei miei sogni. Sapevo che c'erano opportunità d'occupazione intorno alla formazione e volai all'UDS di Parigi per vedere cosa era questo Ubuntu.

La cosa che più mi ha impressionata era la qualità e variegatezza delle persone coinvolte. C'è un progetto generale con notevole esperienza tecnica e tonnellate di opportunità da cui farsi coinvolgere.

AG: Ho anche notato che sei Canonical Training Project Manager. Come vedi l'evoluzione "ufficiale" della formazione intorno al Progetto? Quali opportunità ci sono per la community?

BL: Sono felice che tu me l'abbia chiesto perché sono proprio queste le domande su cui mi sono concentrata nella pianificazione della prossima LTS. Inizialmente ci siamo focalizzati sul lato formativo della LTS e sto lavorando su piani strategici per certificazioni più professionalizzanti così come sull'espansione del nostro portfolio corsi. Abbiamo iniziato a offrire corsi virtuali, con istruttore così come corsi tradizionali in aula o di eLearning auto-gestito. Presto offriremo altro materiale per eLearning ricorrendo di più ai screencast.

Ci sono diverse aree in cui spero di avere input dalla comunità, come quella delle certificazioni o su come migliorare la collaborazione nello sviluppo di materiale formativo. Ho osservato il progetto Flossmanuals e alla conferenza Writing open source dell'estate scorsa ho avuto l'enorme opportunità di incontrare molti membri di GNOME e Ubuntu Documentation, perché per me è prioritario individuare vie migliori per collaborare. I membri della community ci hanno aiutato nello sviluppo dei materiali, in qualità di recensori e studenti per i nostri corsi pilota. Sono rimasta impressionata dalla qualità e accuratezza del loro contributo.

La formazione è parte integrante della crescita generale del progetto. Più utenti Ubuntu informati ci sono nel mondo, più scambi avvengono tra essi e maggiori contributi sono riversati poi nello sviluppo di Ubuntu. In tutti i nostri materiali formativi cerchiamo di evidenziare le risorse della comunità e come partecipare nei vari team è una vittoria per tutti coloro che usano Ubuntu a lavoro o a casa.

AG: Hai un fantastico background nell'uso della tecnologia per insegnare la tecnologia: NASA, Canonical, Professore a livello universitario, e molto altro. Qual è secondo te la sfida più grande dal punto di vista formativo e quali sono i passi che noi nell'Ubuntu Women Team e nella più grande comunità Ubuntu dobbiamo fare per diventare parte della soluzione, per formarci e incoraggiare altri a partecipare al processo?

BL: Mi sono unita al gruppo Donne Ubuntu perché era il punto d'entrata per una community più grande. Qui c'è tanta gente utile, e mi sento a mio agio a fare domande. Conoscere il FOSS in generale è un grande passo per quelli di noi cresciuti e che lavorano in ambienti non FOSS. Quando hai il compito di sviluppare un intero programma su un argomento, è molto più difficile sviluppare corsi introduttivi che quelli specialistici. Questo fa si che sia critico che i nuovi utenti e potenziali collaboratori abbiano un posto dove fare le domande basilari e non essere intimiditi. Entrare in una comunità tecnica può intimorire se i membri avanzati non riconoscono che tutti devono iniziare da qualche parte. Ecco perché il Codice di Condotta e l'intera struttura della community di Ubuntu mi ha attratta. Non parlerò mai bene abbastanza di Forum, canali IRC e altri luoghi dove i nuovi utenti sono incoraggiati e aiutati.

Io preferisco apprendere visivamente, così personalmente ho bisogno di vedere il quadro generale quando provo a imparare qualcosa. Così, molta della tecnologia informatica è magia nera: digita un comando, spera che faccia quello voluto, ripeti. Quando cercavo di imparare BZR, il sempre paziente James Westby disegnò su una lavagna alcuni diagrammi di flusso e subito dopo si accese la lampadina. Potevo fare i collegamenti che non possono essere fatti semplicemente leggendo una pagina wiki o con una chat IRC. Questo è uno dei motivi che mi rendono una grande fan dei diagrammi e delle animazioni nei nostri materiali. Persone diverse hanno diversi stili di apprendimento e gli insegnanti più capaci usano differenti metodi per perseguirli.

Potrei continuare a lungo sulla metodologia e sugli stili e la psicologia dell'apprendimento, ma tutto si riduce a presentare il quadro generale, a scavare nei dettagli, nel ricorrere alla pratica e a scenari del mondo reale, e a usare quanti più strumenti e risorse possibili. Quando si insegna non lo si fa per se stessi ma per gli altri. I bravi insegnanti sono un catalizzatore per gli studenti.

AG: Ho visto diversi team LoCo esprimere interesse per convertire a Ubuntu le proprie scuole. Quale raccomandazione ti senti di dare a quei gruppi che si vogliono impegnare in un progetto di tale livello?

BL: O dio, queste domande non sono mai facili, vero? In generale, il FOSS nelle scuole è fantastico. È uno dei motivi principali che mi ha coinvolta nel progetto Ubuntu, ma dalle esperienze passate, qualche volta dolorose, cambiare qualcosa nel sistema scuola è una strada in salita. Ero coinvolta in un progetto per la diffusione dei laptop tra gli insegnanti di un grande distretto scolastico. Come consulenti scegliemmo un'adeguata marca/modello e organizzammo il modello formativo. Chi aveva la decisione finale obbiettò che non era stato scelto il dispositivo costruito da una fabbrica locale che aveva legami forti col distretto, e ci fu detto che il sistema doveva provenire da lì. Fin quando le decisioni non verranno prese negli interessi degli insegnanti e degli studenti ma su basi politiche o di altro tipo, bene, sarà difficile raggiungere lo scopo. Il mio cuore è nel campo dell'istruzione e anni fa concorsi per un posto nel consiglio scolastico locale. Incoraggio chiunque a farsi coinvolgere in quest'area.

Raccomando caldamente chiunque interessato nelle conversioni delle scuole a iniziare a frequentare le riunioni dei consigli scolastici. Sedersi come volontari ai tavoli di tecnologia e fare tutto il possibile per farsi sentire da chi decide. Bisogna capire le dinamiche del sistema scuola per effettuare cambiamenti su larga scala. Detto questo, ho visto l'incredibile lavoro fatto nelle Charter school e nelle scuole private perché non hanno gli stessi percorsi decisionali. Non dimenticare che negli Stati Uniti, è normale in un programma di studi di tipo statale sotto cui lavorano tutte le scuole pubbliche. La strategia che abbiamo adottato quando lavoravo alla Rice University e alla NASA prevedeva l'introduzione della tecnologia negli standard senza soluzione di continuità. Agli insegnati venivano forniti piani di lezioni già pronti e materiali che usavano nostri contenuti e tecnologie, così il processo di adozione fu più rapido che una semplice formazione su computer/tecnologia.

Ho veramente sperato che il progetto One Laptop Per Child avesse più fortuna, ma ho compreso i motivi della mancata riuscita, specialmente quando si tratta di piani di distribuzione o la mancanza di essi. I ragazzi di Sugar Labs stanno facendo un lavoro incredibile e molte delle loro iniziative sono ottime. Forse sarebbe necessario un maggiore sforzo dei gruppi FOSS, magari anche sotto l'egida dell'ONU. E, personalmente, spero di vedere presto assunta da Canonical/Ubuntu una figura dedicata all'educazione. :-)

AG: Sono felice di altri team Ubuntu Women. Ci sono altri gruppi fra quelli di cui fai parte in cui sono incoraggiate particolarmente le donne? Ce ne potresti parlare brevemente?

BL: Anni fa mi sono unita ad un club del libro online per sole donne. Negli anni, abbiamo avuto la possibilità di incontrarci e di viaggiare per il mondo. Intrecciare rapporti e incontrare persone con esperienze diverse è stata un'esperienza inestimabile. Recentemente mi sono unita al gruppo delle Donne Professioniste della mia università. Ora che lavoro solo da casa mi manca l'interazione della vita d'ufficio, così devo uscire per numerosi pranzi e happy hour per aiutare le relazioni sociali e lavorative.

AG: Ci sono molti progetti interessanti all'interno delle comunità Ubuntu e F/LOSS. C'è un progetto su cui stai lavorando e di cui vorresti parlarci un pò?

BL: Vorrei davvero avere più tempo per i gruppi DOC, Screencast, Learning Project, Edubuntu e Sugar Labs, e l'elenco continua. È difficile sceglierne uno, dato che tutti fanno un lavoro eccellente. Sfortunatamente, sto ancora dedicando molto del mio tempo libero a sistemare casa nel dopo-uragano, ma forse tra un mese o due ne avrò di più.

Vorrei anche partecipare a più conferenze il prossimo anno. La Linux Conf Australia si terrà a Wellington, così spero di esserci. Ho anche intenzione di frequentare più conferenze sull'Istruzione.

AG: Dinda, grazie per il tempo trascorso nel raccontarci un pò di più su di te e l'incredibile contributo che stai dando non solo alla comunità Ubuntu ma anche a quella F/LOSS tutta.

BL: No, grazie a TE! Sei appena arrivata e ti sei fatta già una notevole reputazione nella community. Vedrò più avanti di lavorare presto con te.


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Giuseppe Calà
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