[Gruppo FCM] Traduzione Comanda&Conquista FCM 29 - pagg. 5-6

Giuseppe Calà jiveaxe a gmail.com
Sab 7 Nov 2009 16:14:10 GMT


COMANDA & CONQUISTA

Vi siete mai trovati nella condizione di premere ripetutamente uno dei tasti dedicati del vostro portatile solo per realizzare che non è associato a nulla, e scoprire che il programma per gestire le scorciatoie non lo riconosce? Bene, mi sono ritrovato in questa situazione configurando Openbox sul mio netbook, e così ho pensato di mostrarvi come associare i tasti alle rispettive funzioni, anche se sembra che non vengano rilevati.


Passo Uno: Riconoscimento del tasto

Prima di tutto bisogna appurare che il tasto sia riconosciuto dal kernel. Aprite un terminale ed eseguite il comando:

xev | grep -A2 --line-
buffered '^KeyRelease' | sed
-n '/keycode /s/^.*keycode
\([0-9]*\).* (.*,
\(.*\)).*$/\1 \2/p'

Questo mostrerà il keycode del tasto premuto seguito dal keypress associato (XF86AudioMute, XF86MonBrightnessDown, a, b, e così via). Se dopo il keycode viene mostrato NoSymbol, significa che non è ancora associato nessun keypress a quel codice, e potete saltare al passo due. Se non viene mostrato niente, tocca provare showkey.

Passare a tty0 (premendo ctrl + alt + F1) e autenticarsi. Una volta loggati, inserire il comando:

showkey

Questo programma mostrerà i keycode dei tasti premuti, e si chiuderà automaticamente 10 secondi dopo l'ultima pressione. Una volta eseguito il comando, premi il tasto(i) che si vuole impostare, e annotare il keycode mostrato. Se nessuno di questi metodi ha funzionato, è il momento di vedere se il tasto ha uno scancode.

Per fare questo, premere il tasto che si vuole testare e quindi controllare dmesg con:

dmesg|tail -5

Se nell'output di dmesg compare qualcosa di simile -

atkbd.c: Unknown key pressed
(translated set 2, code 0xf1
on isa0060/serio0).

atkbd.c: Use 'setkeycodes
e071 <keycode>' to make it
known.

- si può mappare lo scancode con il keycode. È possibile farlo sia tramite HAL che con setkeycode (strumento del kernel), come mostrato nell'output di dmesg. La sezione ulteriori letture alla fine di questo articolo propone un collegamento alla pagina sulla mappatura tramite HAL. Non mi addentrerò nell'argomento in questo articolo poiché è raro (in base alla mia esperienza) che sia necessario ricorrervi.


Passo due: Associare keypress

Mi concentrerò sull'associazione dei keycode ai tasti in Xorg, dato che la maggior parte dei tasti multimediali non sono richiesti nella console tty0. Per iniziare, bisogna creare il file .Xmodmap. Può essere fatto sia con il comando touch sia creando il file con gedit. Le voci nel file dovrebbero seguire il seguente formato:

keycode <Xkeycode> = keysymbol

Ecco alcuni esempi:

keycode 153 = XF86MonBrightnessDown

keycode 154 = XF8MonBrightnessUp


Passo Tre: Testare i Keycode

Prima eseguire il comando:

xmodmap ~/.Xmodmap

Quindi sarà possibile associare i tasti a qualunque funzione desiderata. In caso contrario, rivedere i keycode e i nomi dei keysymbol, in caso si sia commesso un errore di inserimento. Una lista completa di keysymbol può essere trovata quì:

/usr/include/X11/keysymdef.h

E per tasti funzione extra:

/usr/include/X11/XKeySymDB

Una volta sicuri del corretto funzionamento dei tasti, continuare con il passo quattro.


Passo Quattro: Rendere permanenti le modifiche

Per rendere permanenti le modifiche, bisogna eseguire il comando xmodmap ad ogni login. Vi consiglio di aggiungerlo al vostro .xprofile.

Uno strumento alternativo a xmodmap è xbindkeys, che è abbastanza semplice. È disponibile anche una interfaccia chiamata xbindkeys_config, ma non sono sicuro che sia nei repository di Ubuntu.


Ulteriori letture
HAL keymap quirks:
http://people.freedesktop.org/~hughsient/quirk/quirk-keymap-index.html


Lucas ha imparato tutto ciò che conosce distruggendo più volte il suo sistema e capendo di non avere altre alternative che scoprire come rimetterlo in funzione. Potete spedire un mail a Lucas al'indirizzo: lswest34 a gmail.com.



RECENSIONE VELOCE - PREY

Nel mondo degli sparatutto in prima persona (FPS) c'è poca innovazione. Quasi sempre un nuovo FPS include gli stessi elementi che hanno reso i giochi precedenti un successo.

Questo non è il caso di Prey. Prey è unico. Prey è differente da qualunque cosa abbiate giocato in precedenza. Portato recentemente su Linux, uno dei miei giochi preferiti più vecchi rivive una seconda giovinezza

Vestirete i panni di un guerriero Cherokee di nome Domasi Tawodi (a.k.a Tommy), un uomo che si vuole lasciare alle spalle le sue radici Cherokee, la Riserva e abbracciare il mondo civilizzato, ma c'è un problema: la sua ragazza Jen vuole restare, perché è la sua casa. Tutto ad un tratto, mentre ne stanno parlando in un bar, Tommy, suo nonno e Jen vengono rapiti da un'astronave aliena per essere usati come nutrimento dal suo equipaggio.

Ovviamente, Tommy non è disposto ad arrendersi senza lottare, così proverà a salvare suo nonno e la sua ragazza.

Ciò che rende il gioco eccezionale (a parte il fatto di usare una versione modificata del motore grafico di Doom 3) è l'uso della gravità (se osservate alcuni screenshot vedrete perché) e i portali (che se non usati con attenzione possono rivelarsi pericolosi). Questi sono utilizzati in una serie di enigmi più o meno complessi, ma niente che un giocatore medio non possa affrontare. Un'altro aspetto del gioco che adoro è che superato un certo punto non si muore più. Avete letto bene, 'non potete morire' quindi non ci si ritroverà a morire e poi premere subito il tasto del caricamento veloce per riprovare con la salute al lumicino. Non voglio anticiparvi troppo del gioco se non che è fantastico.

Più di dieci anni di sviluppo e questo è il risultato: un titolo davvero perfetto. Si tratta di uno dei pochi casi di un gioco che passerà agli annali come un classico ben definito.

Christopher Hart

Voto: 9/10



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