[Gruppo FCM] FCM #30: La mia storia - Il dottore è dentro

Davide Notaristefano davide a notaristefano.com
Gio 26 Nov 2009 16:48:35 GMT


Ciao a tutti,

eccovi la traduzione del sopracitato articolo.

Il telefono suonò nel primo pomeriggio di una bellissima domenica di
primavera nel 2006.


“Dottore, ho un lavoro per te”.


Era il mio amico Rich. Rich ha un soprannome per tutti, e il mio, per
motivi che solo Rich conosce, è “Dottore”.


Stava cercando un programma di audio-editing a basso costo per Windows
che potesse usare per modificare la narrazione in qualche video di
istruzione che stava facendo. E siccome credeva che io avessi qualche
arcana conoscenza di dipendenti interni di Google, mi chiamò.


Ci vollero giusto pochi secondi affinchè spuntasse qualche possibilità
per lui, ma in particolare emerse un programma. Non solo costava poco,
era gratuito!


“Rich, ho trovato qualcosa chiamato Audacity. Lo scarichi
gratuitamente”.


“Si, ma quanto costa dopo il periodo di prova?”


“Non c'è periodo di prova. È open-source. Lo scarichi e lo possiedi.
Hanno una versione per Windows, Mac e per una cosa chiamata Linux,
qualunque cosa sia.”


Avanzamento veloce di parecchi mesi. Ora è autunno. Rich è molto felice
con Audacity, ed io ho fatto qualche ricerca in più nel FOSS e questa
cosa chiamata Linux che incontro ogni volta che cerco il FOSS. Sembra
esserci una connessione. Ero intrigato ma cauto. Le pratiche del
business di Microsoft mi avevano lasciato un cattivo sapore in bocca,
ma, come molte persone, sentivo che se avessi posseduto un PC, non avrei
avuto altra possibilità che Windows.


Iniziai a capire che Linux era un sistema operativo come Windows, ma a
differenza di Windows, era libero da scaricare, usare, distribuire e
modificare. Devo ammettere che nella mia visione del mondo, la sola idea
suonava come una promozione di un venditore televisivo. Mentre la mia
ricerca continuava, leggevo storie terribili su Linux e sonetti d'amore
dedicati a Linux. Ne ho dedotto che la verità stava da qualche parte nel
mezzo. Lanciarsi in quello che poteva essere un abisso, tuttavia, non è
per i deboli di cuore. Imperterrito, andai avanti. C'era un modo,
apparentemente, di provare Linux senza perdere Windows: fare un dual
boot. Qualche cosa chiamata Ubuntu sembrava essere la distro (ho
imparato una parola nuova!) giusta per quelli che volevano sporcarsi le
mani.


Lessi tutto quello che potevo su Linux ed in particolare su Ubuntu.
Studiai le complessità del dual boot, delle partizioni e di qualcosa
chiamato GRUB (un'altra parola nuova!). Alla fine, ero pronto per
masterizzare l'immagine ISO (non un nuovo termine, ma era la mia prima
volta che ci lavoravo). Tutto andò bene. Avevo l'immagine ISO in mano
mentre nervosamente ero nel processo di aggiungere Ubuntu al mio
sistema. E alla fine: successo, o almeno una specie. I driver video
della mia scheda Nvidia avevano bisogno di messa a punto e in qualche
modo feci casino con xorg.conf. Entrambi i problemi apparivano
insormontabili ai miei occhi, ma la brava gente del forum di Ubuntu mi
prese per mano attraverso questi e molti altri errori, mosse sbagliate,
cilecche, passi sbagliati e anche un miserabile fallimento.


Devo ammettere che non è sempre stato facile, ma è stata un'esperienza
che mi ha arricchito che non scambierei per nessuno dei sistemi
operativi di Redmond. Alla fine, posso onestamente dire che questo è il
mio sistema, e come dice una vecchia canzone “... Non puoi portarlo via
da me.”

Ciao,
Davide



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