[ubuntu-it-fcm] Re: Rassegnazione dimissioni

Remo Quintino remoquintino a gmail.com
Dom 16 Dic 2007 02:00:18 GMT


Il giorno 15/dic/07, alle ore 21:20, Aldo Latino ha scritto:

> Sono orgoglioso di aver lavorato con voi e davvero dispiaciuto di non
> poter continuare a farlo: sono motivi esterni a me che me lo
> impediscono. Finché si trattava di lavorare alla traduzione, ero ben
> lieto di farlo; ma da diverso tempo ormai il gruppo è sotto
> un'incessante pressione e sinceramente non ho la possibilità di stare
> dietro inutili diatribe.

Apprezzo molto la scelta di Aldo, davvero. Avrei fatto lo stesso se  
avessi considerato delle "inutili diatribe" una dialettica con il  
Consiglio atta a migliorare un gruppo di lavoro della comunita'.
Apprezzo molto la scelta di Aldo, e forse avrei fatto lo stesso... o  
forse no.

> La cosa che più mi rattrista è che il gruppo
> viene quasi considerato una realtà distaccata dalla comunità Ubuntu- 
> it,
> quasi che si gestisca secondo regole proprie, estranee alla comunità:
> l'idea che viene in mente è che sia un gruppo che non vuole sentire
> pareri, chiuso al resto della "famiglia", sordo agli altri.
> Se qualcosa nel gruppo non funziona, non basta semplicemente farlo
> presente? Il gruppo si attiverà, allora, per interrogarsi su come
> procedere.
> E ogni qualvolta il gruppo ha deciso qualcosa, ecco piovere giù  
> critiche
> pesanti e, spesso, infondate.


Ma forse no, forse non avrei avuto il coraggio che Aldo ha dimostrato  
nel seguire le sue convinzioni. Il mio spirito non e' cosi' forte, ne  
sono sicuro.
Chi ha realizzato Ubuntu-it, chi lavora da sempre per migliorare la  
nostra comunita', chi ha fatto si' che Ubuntu-it diventasse la grande  
realta' che e' oggi...beh, chi ha fatto tutto questo puo' forse  
volere il male di un gruppo?

>
> Visto ciò, sono stato costretto a lasciare il gruppo, ma non per i  
> suoi
> membri, quanto per allontanarmi da ciò che lo circonda e lo blocca  
> nella
> sua serena attività. Credimi, ho altri pensieri che per ora mi
> assillano, e tu sai bene a cosa mi riferisco.
> Io volevo solo aiutare la diffusione della cultura del software  
> libero,
> ma a questo prezzo sinceramente non l'avevo messo in conto. Lo farò
> attraverso altre vie.

Spesso e' il nostro orgoglio a bloccare noi stessi.
Un saluto ad Aldo.

Mefisto, membro appassionato della comunita' di Ubuntu-it.


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