[ubuntu-it-fcm] Re: Dimissioni

Dario Cavedon dcavedon a gmail.com
Gio 18 Set 2008 09:05:18 BST


Ciao Flavia, non so se leggi ancora questa ML, comunque ti invio
queste 2 righe anche al tuo indirizzo.

Mi dispiace.

Mi dispiace si sia arrivati a questo punto, anche se dalle ultime mail
che son girate ero sicuro sarebbe successa una rottura.

Ho letto anch'io l'articolo di FCM, poi riportato da Aldo sul Planet.
Ovviamente condivido ogni parola di quell'articolo.

Colgo questa occasione, per spiegare il mio punto di vista sul
funzionamento dei Gruppi.

Il motivo per ci diamo da fare per FCM è perché in qualche maniera
vogliamo ringraziare la Comunità per "averci dato Ubuntu". Le
motivazioni personali all'inizio sono forti, e non ci facciamo
condizionare da qualche piccolo disagio lungo la strada.
Alla lunga però gli screzi con altri membri logorano l'entusiasmo e
subentrano altri sentimenti negativi nei confronti di questo o di
quell'altro componente del Gruppo. Alla fine, se questi sentimenti
crescono troppo, si arriva alla rottura, come nel caso di Flavia.
Le perdite di solito sono compensate dai nuovi arrivi, ma sono
comunque negative, perché il Gruppo non cresce, e quindi le
perfromance del Gruppo rimangono le stesse invece che migliorare.

Vorrei però richiamare l'attenzione sulla motivazione iniziale che ci
ha spinto da queste parti, il riconoscimento alla Comunità. Ebbene,
nonostante gli screzi, questo rimane immutato. Infatti, per esempio
Flavia partecipa attivamente ad altri Gruppi Ubuntu.

La motivazione deve essere personale, al di là degli stimoli esterni,
positivi o negativi che siano.

Nel caso poi ci siano situazioni di conflitto, devono sempre emergere
e devono sempre essere discusse con la testa (e non con la pancia!
:-). Perché i conflitti fanno parte della vita, anche e soprattutto
quella "non ubuntera", e bisogna superarli, non evitarli.

Ciao. Dario



Il 18 settembre 2008 2.20, Flavia Weisghizzi <flavia a weisghizzi.it> ha scritto:
> Ciao a tutti.
>
> Stasera stavo leggendo il post di Aldo sul Planet e questo ha dato l'avvio a
> una serie di riflessioni. È vero, quando  un gruppo è formato da volontari
>  è necessario che il responsabile di tale gruppo sappia motivare i
> collaboratori al progetto.
> Ma è anche e soprattutto vero che i collaboratori volontari di un progetto
> devono sentirsi parte di un progetto più grande e devono non solo sentirsi
> apprezzati, ma anche condividere le linee guida di un progetto stesso.
>
> Ebbene da diverso tempo io non solo non sento più che i miei sforzi vengano
> apprezzati, ma mi sento al centro di una costante disarmonia.
> Quando sono diventata amministratrice LP di questo gruppo mi sono
> pubblicamente fatta carico della volontà di difendere il nostro gruppo.
>  L'ho difeso, ho difeso il nostro operato per quanto potevo quando è stato
> al centro di numerose pressioni.
> E mi sono impegnata affinché fossero scritte poche, essenziali regole, che
> semplificassero il lavoro e cui tutti dovevamo sottostare. La prima regola
> però per me è sempre stata che il gruppo apparteneva al gruppo, che non ci
> dovevano essere frizioni o personalismi, ma un insieme di persone, con le
> loro peculiarità, che lavoravano per la comunità attraverso gli strumenti
> della comunità.
> Non ho mai criticato il singolo, ho sempre cercato di difendere il lavoro di
> tutti.
> E questo è stato anche il mio intento nel volermi scusare con il gruppo
> inglese di FCM perché io credo che Paolo abbia sbagliato a pubblicare la
> versione italiana senza avvertire al redazione internazionale e abbia
> soprattutto sbagliato a pubblicare sul proprio sito, ancora una volta, e non
> sugli spazi della comunità.
>
> Io non posso certo criticare il lavoro di Paolo, che si è sempre premurato
> di trovare tempo per FCM anche quando non ce n'era, e di questo non posso
> che ringraziarlo, ma dissento sul metodo in cui porta avanti la sua
> leadership.
> C'è evidentemente un problema di incomunicazione e incomunicabilità, un
> disaccordo troppo profondo per poter essere sanato, e gli ultimi eventi non
> possono che portare a questa conclusione.
>
> Ma come ho detto, il mio è l'interesse del gruppo, e dal momento che mi
> rendo conto che le nostre divergenze di metodo e la nostra visione così
> differente del progetto stanno portando a bruciare, come è stato più volte
> detto, energie preziosissime e tempo ancor più prezioso, io mi sento in
> dovere di mettermi da parte.
>
> È giusto che altri  ricoprano il ruolo che finora ho tenuto, spero con
> correttezza, è giusto che il gruppo si ricompatti e riparta rifondandosi
> dalla fondamenta.
>
> Non condivido più lo spirito di chi guida il gruppo FCM, è giusto che vada a
> cercare altrove una situazione che sento più vicina alla mia visione di
> comunità e dello spirito di Ubuntu.
>
> Con estremo rammarico quindi do le mie dimissioni dal gruppo augurando a
> tutti buon lavoro.
>
> Una ultima cosa: ho letto nella mail intergruppi che Paolo aveva intenzione
> di affidarmi del materiale da presentare al meeting di Cesenatico dal
> momento che non ci saranno altri membri di FCM. Non ho ricevuto
> comunicazioni in merito e comunque, se il gruppo sarà d'accordo,sarò
> volentieri portatrice delle istanze e delle richieste del gruppo.
>
> Ciao
>
> Flavia
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