[Ubuntu Women-it] lucid lynx - feedback?

Stefania Rasetti rasetti a oato.inaf.it
Mar 15 Giu 2010 20:33:41 BST


Come nonna della lista (considerata l'età dei miei figli e la mia età
anagrafica....direi che nonna potrei anche diventarlo in tempi non
troppo remoti) considero che il telelavoro in un paese culturalmente
arretrato come l' Italia non avrà un forte sviluppo almeno nei prossimi
anni. In Italia esiste la rete dei nonni ( per chi li ha) che sopperisce
a carenze strutturali non degne di un paese che si considera sviluppato.

In alcuni settori il telelavoro è già una realtà, ma in altri (bancario,
assicurativo et similia) la vedo un po' lunga.

Perchè si ridurebbe il numero di  direttori, dirigenti, capi settore,
capi ufficio e parassiti presenti a vario titolo in strutture più o meno
utili all'azienda.

La VPN è già una realtà  largamente utilizzata e altri strumenti come la
videoconferenza, per esempio, permetterebbero a sviluppatori e
sistemisti di lavorare comodamente da casa utlizzando le risorse remote.

Ubuntu offre openvpn, ubuntuone (integrato con la 10.04) per la
condivisione di file e strumenti come ekiga (telefonia) per le
comunicazione audio/video. E tutto naturalmente free.

Se poi vogliamo parlare di costi è innegabile il risparmio sia per
l'azienda che per il lavoratore.
E se, l'azienda vuole risparmiare ancora di più potrebbe utilizzare
server  linux per la stampa, l' autenticazione, VPN, posta elettronica,
workstation etc......E smetterla di pagare tangenti alla Microsoft per
porcherie come Vista e Windows 7.

Altro problema che riguarda la mia generazione è la perdita del lavoro.
Se hai 50 anni e vivi in Italia significa non avere più nessuna
prospettiva.
Come donna sei fuori dall' età riproduttiva e quindi hai finalmente
raggiunto la tanto ambita parità sessuale, ma se leggi gli annunci
cercano max. 25 anni con almeno 10 anni di esperienza.
Se poi aggiungiamo che parlano  di mandarci in pensione a 70 anni il
quadro si fa nero.

Ciao a tutte.






Flavia Weisghizzi ha scritto:
> Ciao Stefania!
> mi ha fatto estremamente piacere leggere la tua e-mail, soprattutto
> perchè ha apportato una punto di vista diverso e, permettimelo,
> privilegiato, sui temi dei quali mi piacerebbe tanto confrontarci.
> E dico privilegiato perché sei qualche passo avanti nella via della vita
> rispetto a molte che scrivono qui, di certo rispetto a me.
> La cosa che maggiormente mi ha colpito, a essere onesta, è la frase
>
> "Posso dire che come mamma di due figli la discriminazione....me la sono
> in un certo senso ...cercata."
>
>
> Io credo che il primo passo per combattere la discriminazione sia essere
> consapevoli che, sebbene ci siano stati momenti storici in cui questo è
> stato purtroppo un compromesso a cui molte donne sono state costrette a
> soggiacere, non deve più essere accettabile che una donna debba essere
> penalizzata in quanto donna e in quanto madre.
> Ora l'informatica ha rivoluzionato anche questo: il  telelavoro per
> esempio, le VPN  offrono  la possibilità di essere presenti anche se non
> fisicamente...
> Anche la volontà legislativa è assolutamente chiara, anche perchè non si
> può pretendere di combattere la denatalità imponendo alle donne una
> scelta di questo peso.
>
> Ragazze, voi che difficoltà avete /avete avuto in quanto donne? che
> soluzioni avete provato/ trovato? Vi ha aiutato la tecnologia a
> risolvere alcuni dei problemi?
>
> Proposte? suggerimenti? Idee?
>
> Grazie davvero Stefania!
>
> Un bacio  a tutte!
>
>
>
>
>
> Stefania Rasetti ha scritto:
>   
>> beatrice cavicchioli ha scritto:
>>
>>
>> *Cosa pensate della discriminazione di genere? (esiste? dove? c'è
>> bisogno di enti di tutela specializzati?)*
>>
>> Mi sembra siate tutte piuttosto giovani o almeno più giovani di me che
>> mi sto avvicinando ai 50 anni.
>>  Se ho fatto delle scelte lavorative ( o
>> meglio delle rinunce) sono state dettate da necessità contingenti.
>>
>> Le donne della mia età che non hanno avuto figli allo stato attuale
>> hanno riconoscimenti di carriera ed economici che io non ho. Perchè
>> fermarsi in ufficio fino alle sette di sera per me non è mai stato
>> possibile.
>> Soluzioni ad un problema strettamente biologico come la maternità è
>> difficile trovarne. Si potrebbe pensare a quote "rosa" per accedere agli
>> avanzamenti di carriera.
>>
>> Discriminazioni?
>> Come esperienza personale posso dire che (quasi vent'anni fà!) una
>> azienda di servizi informatici mi ha lasciato a casa quando sono rimasta
>> incinta del mio primo figlio.
>> Ma che non ho mai avuto problemi di discriminazione, tecnicamente
>> parlando, con i colleghi maschi. Che ho trovato personaggi invidiosi e
>> rancorosi tanto nel genere maschile quanto in quello femminile (forse
>> una leggera preponderanza di quest'ultimo...)
>>
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